Abbiamo più volte parlato dei dati e questo perché la loro importanza nel sistema azienda è tale da vantare successi.
Ebbene il data driven marketing è la scienza capace di creare relazioni tra azienda e cliente personalizzate a tal punto da trasformare l’organizzazione in un’azienda data driven.
Ma trasformare un’azienda in una data-driven company richiede una cultura centrata sui dati. Ed ecco che la data literacy rappresenta una parte cruciale di questo cambiamento in cui l’alfabetizzazione dei dati è una delle priorità per i dipendenti aziendali.
Scopriamo insieme come le aziende debbano approcciare ai dati e perché oggi è così importante umanizzarli oltre che analizzarli.
Data Literacy: cos’è
“Le persone non comprano storie e servizi ma relazioni, storia e magia” – Seth Godin
Quando si parla di digital transformation oggi, una delle prime cose che viene in mente è il paragone quasi automatico con la disumanizzazione a vantaggio della tecnologia ed automazione, le uniche capace di cavalcare il cambiamento raggiungendo importanti risultati.
In realtà, quello che ancora molte aziende non sanno (motivo per il quale risultano reticenti al digitale) è che digitalizzare l’impresa non equivale a sminuire le risorse che la abitano, che sono e rimangono invece la linfa vitale di ogni organizzazione. Digitalizzare oggi vuol dire cambiare la rotta, affacciandosi ad una cultura che veda nel dato un aiuto concreto e mai un sostituto dell’uomo che respira e vive l’azienda in tutte le sue peculiarità.
Questa premessa per anticipare la data literacy e il suo posto all’interno dell’impresa. Ebbene, un’azienda per essere considerata data driven necessita di focalizzarsi su aspetti che generano valore.
Si perché non sono i dati in assoluto ad avere valore, ma ad acquisirne è la modalità di raccolta, analisi, preparazione, la stessa che crea il surplus value capace di fare la differenza.
Nello specifico la data strategy si definisce come la capacità di leggere, capire, creare e comunicare le informazioni, dunque di conferire significato ai dati, di interpretarli correttamente e di raccontare un fenomeno mediante gli stessi, selezionando in maniera opportuna le informazioni più rilevanti.
Partendo da questa definizione possiamo definire la data literacy come l’alfabetizzazione ai dati, la quale si focalizza sulle competenze legate al lavoro con i dati. Come literacy (letteralmente: alfabetizzazione) si riferisce alle skills necessarie per leggere e interpretare un testo, così la data literacy richiede le competenze per creare l’ambiente fertile al fine unico di poter estrarre l’essenza del dato.
Data Literacy: perché è importante e quali sono i vantaggi
Dopo averla definita, è il momento di spiegare perché oggi si rivela così importante per ogni azienda così come fondamentale è deliniarne i vantaggi che possiede la sua applicazione.
Partiamo col dire che nell’era della gestione del dato in tutte le sue forme, la data literacy può aiutare a basare la sicurezza della propria catena produttiva sul machine learning, orientando il marketing tramite campagne automatizzate, fornendo assistenza ai clienti grazie all’AI e così via.
In poche parole, la data literacy si occupa di tutto ciò che serve a un’impresa per migliorare produttività e competitività.
Il suo principale compito si rivela quello si prendere le decisioni più giuste in azienda creando valore e, cosa più importante, comunicando il significato profondo a tutte le risorse aziendali.
Alfabetizzare i dati significa migliorare non solo i risultati, ma la fidelizzazione della forza lavoro così da essere maggiormente competitiva sul mercato di riferimento, sempre in divenire, mai fuori “tempo”.
Ma quali sono i vantaggi concreti che la data literacy fornisce all’azienda?
- Grazie al data literacy, i consumatori più esigenti riescono a rispondere in maniera tempestiva in contesti competitivi.
- Un’azienda data-driven che mira all’alfabetizzazione dei dati è un’azienda certamente più competitiva sul mercato globale grazie alle competenze dei suoi dipendenti, non più solo riservata agli specialisti ma a tutte le risorse aziendali.
- La gestione dei dati di una data driven company non è più solo un problema dell’IT, ma un’opportunità per top e middle management così da essere aggiornati sulla situazione produttiva o di vendite.
- La data literacy permette di migliorare il processo decisionale del top e middle management, che è in grado di accedere a informazioni cruciali in maniera più rapida e immediata.
Data Literacy: sviluppo della cultura del dato
Abbracciare la trasformazione digitale per un’azienda richiede dedizione e desiderio di crescita, in particolare dovrebbe seguire i seguenti step:
-rendere priorità il cambiamento culturale;
-definire con chiarezza il ruolo del Chief Data Officer (Cdo);
-imparare a monetizzare i propri dati;
-adottare delle “buone prassi” al fine di promuovere la trasformazione in ottica data-driven.
Data Literacy: le cose più importanti da fare per diventare un’azienda data driven
Per promuovere la trasformazione aziendale con lo sguardo rivolto ai dati, un’azienda necessita di adottare un percorso da seguire, una strategia capace di solleticare costantemente il dato, non alterando mai la sua essenza, mantenendo così vivo il suo valore.
Di seguito proponiamo un elenco che, secondo Gartner, rappresenta le cose più importanti da fare per far sì che un’azienda possa essere considerata data driven:
- dare priorità alla data vision, coinvolgendo tutto il top management, dedicando investimenti prioritari;
- un approccio di tipo chiaro e senza fraintendimenti, permette di focalizzarsi sia sugli impatti positivi di iniziative implementate che su quelli negativi e quindi da evitare;
- rendere felici i data scientist è una priorità in quanto il loro obiettivo è quello di svolgere un lavoro stimolante e appagante, capace di ispirarsi e stimolarsi a vicenda;
- assicurarsi che nel mare dei dati, si prendano in considerazione solo quelli necessari per un determinato obiettivo;
- la qualità dei dati non è tutto. Bisogna subito capire in quali campi invece la qualità dei dati è cruciale, accettando lacune in altri settori. A questo proposito, è fondamentale definire la KPI della qualità dei dati (Key Quality Indicators, KQI): la trasparenza della data quality, la misurazione del KQI e il report di questo indicatore diventa un driver per migliorare la qualità dei dati sul lungo periodo;
- l’architettura della trasformazione richiede modalità smart: bisogna scalare, prima di toccare il punto di non ritorno. Velocità e risultati tangibili sono essenziali per sviluppare una migliore cultura del dato. Un’architettura scalabile e sostenibile è più facile da implementare un po’ alla volta;
- Last but not least, le doti umane sono fondamentali per riuscire nell’impresa, in particolare: le menti, per promuovere il valore del business e altri vantaggi razionali, i cuori per generare passione ed entusiasmo. Avere successo presuppone dedizione e formazione costante per fornire le giuste competenze a tutti i dipendenti.
Conclusione
Mentre nelle piccole e medie imprese la gestione dei dati continua ad essere vista con logiche tradizionali, come “un problema dell’IT”, le grandi aziende registrano dalle varie funzioni aziendali la necessità di accedere a dati e insight in maniera più rapida e autonoma.
Ebbene, negli ultimi tempi sta avvenendo un cambio di rotta importante che vede le PMI coinvolte appieno in questo cambiamento chiamato digitalizzazione, dove non esistono né vinti né vincitori ma solo persone alla ricerca di una trasformazione votata al miglioramento delle singole risorse e di conseguenza dell’azienda tutta. Affinchè questo possa essere possibile, le singole skills delle risorse aziendali devono essere valorizzate impiegandole in attività dall’alto valore aggiunto che rendano il reporting tradizionale anche molto più efficiente.
Questo perché l’alfabetizzazione dei dati comprende la capacità di esplorare e comunicare con i dati, interpretandoli e prendendo decisioni sulla base di ogni singolo dato, comunicando il significato e il valore agli altri.
La loro fama li ha sempre penalizzati al punto tale da categorizzarli come troppo tecnici o troppo difficili da interpretare.
In realtà il cuore dei dati è molto più “umano” di quanto si possa pensare: analizzano per migliorare, scavano nel profondo per argomentare portando alla luce verità, contribuendo così ad un cambiamento chiamato innovazione.
Alla prossima!
FAQ
1.Cosa si intende per Data Literacy?
Per Data Literacy (o alfabetizzazione dei dati) si intende la capacità di leggere, utilizzare, analizzare e comunicare con i dati. Si tratta di un’abilità che permette a dipendenti di tutti i livelli di porre le giuste domande alle macchine e ai dati, nonché di creare conoscenza, prendere decisioni e comunicare il significato agli altri.
2.Perché è così importante che ogni azienda introduca la data literacy all’interno della propria organizzazione?
Grazie al data literacy, l’azienda sarà certamente più competitiva sul mercato grazie alle competenze di tutti i suoi dipendenti. Inoltre, una buona alfabetizzazione del dato permette di migliorare il processo decisionale del top e middle management, che è in grado di accedere a informazioni cruciali in maniera più rapida e immediata.