Trasformazione digitale e analytics: la sfida nella gestione dei dati

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I dati sono al centro della trasformazione digitale, così come delle nostre vite e dei servizi che utilizziamo. Grazie a questa fase di cambiamento importante che stiamo vivendo, infatti, le aziende hanno a disposizione una quantità di dati enorme capace di apportare grande valore.

Non passa un giorno oggi in cui il dato non rappresenti un’opportunità per essere competitivi, per crescere sul mercato.

Avere gli analytics, cioè strumenti per interpretare ed estrarre conoscenza dai dati, è l’unica strada che ogni azienda deve e può percorrere per poter scegliere. Fondamentale è farlo con attenzione e cura meticolosa, studiando il dato per poterlo elaborare al meglio e, grazie ad esso, fare previsioni di business.

Detto ciò, come può un’organizzazione massimizzare il valore che il dato possiede?

Scopriamo insieme la sfida che si trovano ad affrontare trasformazione digitale e analytics. 

Trasformazione digitale e analytics: la valorizzazione dei dati

Valorizzare il patrimonio di dati interni ed esterni ad un’azienda. Questo il ruolo primario della digital transformation, un vero e proprio percorso di trasformazione prima di tutto organizzativa che a ha a che fare anche con la modalità con cui l’azienda stessa eroga i propri servizi all’esterno.

Il ruolo dei dati, in questo percorso, non potrebbe che essere cruciale. La sfida, quella vera, sta proprio nella valorizzazione e gestione del dato come un asset aziendale.

La prima cosa da fare è senz’altro quella di partire dalla pianificazione concreta degli obiettivi di business per poi definire come il dato potrebbe fare da ponte per il raggiungimento degli stessi.

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Gestire le informazioni, proteggerle è certamente importante ma ciò che è maggiormente rilevante è la loro valorizzazione.

Avere una cultura del dato, saperlo scandagliare fino in fondo riconoscendo in azienda l’importanza che ricopre nei processi decisionali, favorirebbe un maggiore sviluppo di competenze sia nella gestione che nell’analisi del dato stesso. Per far sì che tutto questo possa essere possibile, importante è poter lavorare sulle persone interne e sulla loro conoscenza del dato e degli strumenti di gestione, così da riuscire a comunicarli in modo chiaro. Nel caso in cui non si riuscisse a ricreare quest’”isola felice” per i dati, tutti i benefici immaginati all’origine rimarrebbero appannaggio della solo carta, l’unica in grado di contenerli. La mente non ne avrebbe accesso e il dato, non palesandosi nella sua essenza, non potrebbe apportare il sur plus value che invece lo contraddistingue.

In definitiva, possiamo dire che il percorso dei dati si compone di due strade:

  • La prima cosa che il dato deve saper fare è supportare la crescita dell’organizzazione in termini di profitto, integrazione e posizionamento sul mercato. Se dovessimo usare un parallelismo con il mondo calcistico, potremmo dire di utilizzare i dati per “giocare in attacco”, ottenendo insights con i quali poter cogliere opportunità di business davvero interessanti. Dall’altro canto, l’azienda dovrebbe avere la capacità e gli strumenti per analizzare, “plasmare”, monetizzare i dati stessi.
  • La seconda cosa che il dato deve fare è lenire i rischi dell’organizzazione. E’ qui che dall’attacco si passa alla “difesa” in modo da poter proteggere le informazioni aziendali. Il tutto grazie alla cura dell’integrità dei dati, delle informazioni ricevute e dei sistemi.

Trasformazione digitale e analytics: data strategy efficace

L’argomento dati è stato già ampiamente sviscerato in altri nostri blogpost nei quali appare chiaro come una data strategy si riveli non solo efficace ma essenziale per poterli possedere, manipolandoli in base alle necessità aziendali, e a ciò che nel tempo l’organizzazione si è prefissata di raggiungere.

Trasformazione digitale analytics

La sua capacità, infatti, sta non solo nel “dare una mano” ma nel cambio totale di prospettiva delle cose, migliorando notevolmente le performance grazie ad una vision strategica capace di accelerare il cambiamento.

A questo punto una domanda sorge spontanea: il dato può bastare a sé stesso?

Nei soli Stati Uniti, per poter sfruttare efficacemente le potenzialità dei big data nei processi decisionali occorrerebbero dalle 140 alle 190 mila personeVincenzo Cosenza

Ed eccoci arrivati al punto. Benchè anche solo un dato potrebbe contenere informazioni di un certo pregio, esso, da solo, non ha alcun senso di esistere. Ciò che lo rende appetibile e utilizzabile è l’analista e la sua capacità di visionarlo, studiarlo e enfatizzarlo come merita.

Non è un caso, infatti, che la data strategy parli innanzitutto di business prima ancora che di dati, stabilendo obiettivi ben precisi per raggiungere i benefici sperati, analizzando i dati presenti e la loro usabilità in azienda. Questa analisi consentirebbe di aumentare la qualità, la disponibilità e la fruibilità minimizzando i costi e le energie spese, le stesse che dovranno essere impiegate per intraprendere la “giusta” direzione.

Trasformazione digitale e analytics: la grande sfida nella gestione dei dati

In virtù dell’analisi suddetta, poter trasformare i dati in informazioni e conoscenza permetterebbe alle aziende di potersi innovare grazie all’acquisizione di un know how sul mondo degli analytics davvero inestimabile!

Questo diviene una possibilità per chi padroneggia il dato e possiede le skills per farlo, diffondendo in azienda sempre più l’importanza dell’analisi al fine di raggiungere ottimi risultati per rivoluzionare il destino aziendale. In fondo, l’obiettivo non è solo quello di crescere in “numeri” ma soprattutto in professionalità, competenze e qualità.

La più grande sfida, quindi, si presenta la gestione dei dati in un momento storico in cui il bisogno dei numeri è notevolmente cresciuto. In una realtà post pandemica in cui la trasformazione digitale e analytics stanno rivedendo il loro rapporto in un’ottica di netto cambiamento, in uno scenario in cui i dati chiedono maggiore attenzione per essere colti e raccolti, al fine di affrontare e facilitare le decisioni delle industrie 4.0, la cura verso tutto ciò che è misurabile è necessaria.

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Perché è vero che la trasformazione digitale mette al centro nuovi strumenti di innovazione tecnologica capaci di prendere in carico buona parte del lavoro minimizzando le difficoltà in ambito data management, ma è anche vero che al timone ci devono essere persone qualificate in grado di trasferire evidenze ben precise.

Non a caso, in una recente indagine condotta da Dataversity, spiccano le difficoltà che tutte le organizzazioni incontrano nella gestione dei dati. Tra quelle più rilevanti il cosiddetto skill shortage ossia la carenza di competenze delle risorse interne ad un’azienda per uno specifico ruolo.

Questo è un dato altamente significativo: le persone al centro, non è e non sarai mai un semplice mantra ma la pietra angolare sulla quale si poggia tutto il mondo degli analytics.

Continua a seguirci! I dati oramai rappresentano una costante per le aziende che intendono parlare la lingua dell’innovazione in un mondo fatto di trasformazione digitale e analytics e noi saremo felici di poterti accompagnare in questo viaggio dalle mille sfaccettature.

A presto!

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